Qualche mese fa rimasi notevolmente colpito dalla visione di un filmato televisivo che documentava l’enorme sforzo organizzativo, finanziario e di risorse umane compiuto per salvare decine di migliaia di pinguini minacciati dall’ennesima catastrofe ambientale causata dall’affondamento della petroliera di turno (prima o poi finiremo annegati nel petrolio!).
Migliaia di volontari ambientalisti spendevano le loro risorse umane, finanziarie e di tempo per salvare, lavorando fino allo stremo, questi simpatici uccelli marini.
E’ certamente pleonastico sottolineare che anche io, come tanti, amo gli animali: convivo, insieme alla mia famiglia, con due simpatici gatti, Elvis e Pepe, con cui ho un intenso rapporto affettivo.
Ed apprezzo profondamente gli sforzi disinteressati compiuti da quelle persone generose. Il fatto è che, in coda allo stesso telegiornale, quasi con distrazione, veniva proposto un filmato in cui si vedevano migliaia di bambini africani ammassati in un campo profughi morire lentamente di fame e di sete: lì nessuna presenza massiccia di volontari. A parte le organizzazioni internazionali con il loro staff e pochi volontari religiosi e civili, centinaia di migliaia, probabilmente milioni di bambini ed adulti della specie umana, vengono lasciati morire ogni anno nell’indifferenza degli altri individui della stessa specie.
Qualcosa non va, mi sono detto; ed ho cercato di capire.
Ho constatato che, per prima cosa, un requisito necessario per compiere un gesto d’amore è lo stabilirsi di un processo di identificazione (è difficile provare pietà e compassione per un blocco di granito che viene percosso fino alla distruzione giacché è ben difficile identificarsi con esso; e mentre la stragrande maggioranza di noi non soffre granché nell’uccidere un’ape o una zanzara che ci molestano, proveremmo delle grandi difficoltà ad uccidere un cane, un gatto, per non parlare di uno scimpanzé).
Mi è venuta allora in soccorso la lettura di un bellissimo articolo (che spero presto di poter rendere disponibile sul web per i navigatori di “Scienza e Psicoanalisi) di Nicola Peluffo dal titolo “Straniero o autoctono?”.
In quella sede il prof. Peluffo si poneva un interrogativo simile al mio chiedendosi “ per quale ragione un essere umano dovrebbe sentire fratello un delfino, al punto da non mangiare il tonno in scatola per timore che contenga carne di delfino, e nel contempo non occuparsi minimamente dei milioni di bambini umani che vengono quotidianamente sterminati tramite le pratiche abortive volontarie e le di cui carni non si conosce il destino?
Non certo perché il delfino è un mammifero; lo sono anche le mucche, i conigli, le pecore, etc.
E’ probabile che il delfino, fantasmaticamente, dovrei dire ONIRICAMENTE per molte persone sia meno estraneo, meno Straniero, del proprio bambino, che contiene una parte del proprio patrimonio genetico.
Con un’espressione triviale direi ”alla faccia” della biologia e della genetica, la psiche traccia strade paradossali che ci fanno chiudere la porta, non dico all’immigrato ma persino ad un parente fastidioso”.
Peluffo suggerisce che i criteri di “fratellanza” e di “diversità” siano notevolmente influenzati dai processi di identificazione e di proiezione.
Solo questo può spiegare, aggiungo io, come un uomo di pelle chiara che vive nell’occidente industrializzato si identifichi più facilmente ad un pinguino che non ad un individuo della sua stessa specie, ma di pelle scura, che parla un’altra lingua.
Dobbiamo dunque trovare delle somiglianze significative tra quello che siamo, o che siamo stati, ed un pinguino. Se ci riflettiamo attentamente non dovremmo avere grosse difficoltà a constatare come ognuno di noi sia stato un pinguino: un goffo fagotto con arti appena accennati che vive in un ambiente acquatico (l’utero), sovente esposto a catastrofi ambientali (ben più frequenti di quanto si pensi! le gravidanze che vengono portate a termine sono la minoranza rispetto a quelle che vengono interrotte sia per cause naturali che traumatiche).
I traumatismi uterini lasciano una traccia ben precisa nella psiche in formazione. A tali aumenti di tensione il feto risponde con gli unici mezzi a sua disposizione: muovendosi cercando di allontanarsi dallo stimolo traumatico.
Nondimeno, il surplus tensionale che non sarà stato possibile smaltire con questa elementare attività di difesa (movimenti fetali) strutturerà delle tracce di memoria. Superata l’epopea uterina, il bambino progressivamente produrrà sogni sempre più strutturati e magari sognerà un pinguino in difficoltà, morente, che il protagonista onirico sta cercando di salvare.
Non c’è cosa più potente di un desiderio infantile non realizzato: una potenza tale da spingere un adulto a varcare l’oceano per portare soccorso ad un fratello di un’altra specie in difficoltà nel gelido mare dell’Antartide.
Nel 2024 riceve il Premio Accademico d’Onore della Accademia Culturale Internazionale Cartagine 2.0.
Nel 2024 docente ad Almaty – Kazakhstan presso il workshop di psicoanalisi sul tema della violenza, promosso dall’Università di psicoanalisi di Mosca in collaborazione con l’Istituto svizzero di micropsicoanalisi.
Doctor Quirino Zangrilli was born in Fiuggi in 1955. Graduated with honours in Medicine and Surgery in 1980, he practices Psychoanalysis, with intensive method, since 1982. He is author of 72 scientific pubblications. He has attended as speaker or president of session to many national and international scientific Conventions. His book “La vita:involucro vuoto” (Life: empty involucre), published by Borla in 1993, has been in use by the Chair of Dynamic Psychology at Turin’s University since 1994. He is the author and founder of the multimedia review “Psicoanalisi e Scienza” (Psychoanalysis and Science), the most read Italian on line review of psychoanalysis. In 2012 he participated as a Speaker at the Scientific Festival of BergamoScienza. In 2013 he illustrated his research on the maternal-fetal interaction in the Special Session of the XI World Congress of Perinatal Medicine in Moscow with his relation “Intrauterine Imprinting”. He is visiting teacher at Moscow Institute of psychoanalysis and training psychoanalist of Swiss Institute of Micropsychoanalysis.
In 2024 he is a teacher in Almaty – Kazakhstan at the psychoanalysis workshop on the topic of violence, promoted by the Moscow University of Psychoanalysis in collaboration with the Swiss Institute of Micropsychoanalysis.
In 2024 he received the Honorary Academic Award of the Carthage 2.0 International Cultural Academy
Le Le Docteur Quirino Zangrilli est né à Fiuggi en 1955. Diplômé avec mention en Médecine et Chirurgie en 1980, il pratique la psychanalyse depuis 1982, en utilisant une technique intensive. Il est l’auteur de 72 livres et publications scientifiques. Il a participé en tant que conférencier ou président de session à de nombreuses conférences scientifiques nationales et internationales. Son livre “La vie : enveloppe vide”, publié par Borla en 1993, est adopté depuis 1994 par la Chaire de Psychologie Dynamique de l’Université de Turin. En 1994, il a reçu le “Prix national Ciociaria de médecine”. Il a conçu et fondé le magazine multimédia “Psicoanalisi e Scienza”, qui est le magazine de psychanalyse en ligne en italien le plus suivi au monde. (Source : Entireweb, Alexa, Google, Virgilio, Arianna., etc.). En 2012, il a participé en tant que conférencier à la colloque scientifique de BergamoScienza. En 2013, il a exposé ses études sur l’interaction materno-fœtale lors de la session spéciale du XIe Congrès mondial de médecine périnatale à Moscou avec le rapport “Intrauterine Imprinting”. Il est chargé d’enseignement au cours de spécialisation de trois ans en psychanalyse, psychothérapie psychanalytique et consultation psychanalytique à l’Université de Moscou. Il est membre didacticien de l’Institut Suisse de Micropsychanalyse et de la Commission pour la Pratique de celui-ci.
En 2024, il enseigne à Almaty – Kazakhstan à l’atelier de psychanalyse sur le thème de la violence, promu par l’Université de Psychanalyse de Moscou en collaboration avec l’Institut Suisse de Micropsychanalyse.
En 2024, il reçoit le Prix Académique Honoraire de l’Académie Culturelle Internationale Carthage 2.0.
В 2024 году является преподавателем в Алматы – Казахстан на семинаре по психоанализу на тему насилия, проводимом Московским университетом психоанализа в сотрудничестве со Швейцарским институтом микропсихоанализа.
В 2024 был награжден Почетной академической премией Академии Международной Культуры «Карфаген 2.0».