Sommario
Le festività natalizie sono un periodo di gioia e festa, ma dietro le luci scintillanti e i regali si celano strati complessi della psiche umana. In questo articolo, ci immergeremo nella storia delle festività natalizie e dei suoi simboli, esplorando come i temi inconsci emergano attraverso queste tradizioni.
La storia del Natale
L’origine del Natale è strettamente legata alle celebrazioni cristiane della nascita di Gesù Cristo. La data tradizionale della festa è il 25 dicembre, anche se non esiste alcuna prova storica che confermi che questa sia stata la data effettiva della nascita di Gesù. La scelta di tale giorno è spesso associata all’antica festività romana del Sol Invictus (il Sole Invincibile), che cadeva proprio il 25 dicembre e celebrava la rinascita del dio Mitra, divinità che rappresenta il sole che, a partire dalla fine di dicembre, inizia a risplendere con più forza dopo il solstizio d’inverno.
L’origine del termine “Natale” deriva invece dal termine latino “Nativitas”, che significa nascita e che fa riferimento alla celebrazione del giorno della nascita di Gesù. Nonostante il suo carattere di natura cristiana, la festività natalizia ha assorbito diverse tradizioni e simboli provenienti da celebrazioni pagane preesistenti, come i Saturnali romani (che si tenevano intorno al 25 dicembre) e le festività del solstizio d’inverno di varie culture.
Nel corso del tempo, il Natale è diventato una festa ricca di tradizioni, sia religiose che secolari, celebrata in tutto il mondo con varie usanze, regali, decorazioni e canti natalizi. Mentre la diffusione del Natale è strettamente legata al cristianesimo, la festività ha assunto nel corso dei secoli una dimensione culturale più ampia, coinvolgendo molte tradizioni e influenze diverse.
La storia dei simboli natalizi
Esaminiamo l’origine dei simboli natalizi e come questi si siano evoluti nel corso dei secoli andandosi a radicare nella cultura collettiva.
Babbo Natale
L’origine di Babbo Natale affonda le sue radici in diverse tradizioni e figure mitologiche. Uno dei predecessori più noti è San Nicola, vescovo del IV secolo noto per la sua generosità. Nel corso dei secoli, la figura di San Nicola è stata adattata e fusa con altre tradizioni, andando a delineare il personaggio affabile che conosciamo oggi come Babbo Natale.
Ma è solo con le campagne pubblicitarie della Coca-Cola che nel corso del XX secolo la figura moderna di Babbo Natale rappresentato come un uomo robusto, allegro e vestito di rosso è stata in gran parte plasmata. Va notato che, sebbene la Coca-Cola abbia contribuito a popolarizzare questa immagine di Babbo Natale, l’associazione del colore rosso con la sua figura risale a periodi precedenti. Tuttavia, la campagna pubblicitaria della Coca-Cola ha ampliato la portata di questa immagine e ne ha fatto uno dei simboli natalizi più riconoscibili al mondo.
Il Presepe
L’origine del presepe cristiano è attribuita a San Francesco d’Assisi, il quale è riconosciuto come l’ispiratore di questa tradizione. Nel 1223, San Francesco decise di organizzare una rappresentazione vivente della Natività di Gesù durante la messa di mezzanotte del Natale. Questa messa si svolse in una grotta rocciosa nei pressi di Greccio, una località nei Monti Sabini in Italia.
San Francesco allestì un presepe vivente con persone e animali reali per ricreare la scena della Natività, con l’obiettivo di permettere alla comunità di vivere in modo più tangibile e partecipe il significato del Natale e della nascita di Gesù Cristo.
Tuttavia, questa tradizione ha radici ben più antiche. Su un sarcofago di origine pre cristiana, ritrovato nel borgo frusinate di Boville Ernica, è incisa l’immagine di una natività che risale a molti secoli prima della nascita di San Francesco. L’incisione è stata datata al 330/350 d.c. e testimonia come “l’invenzione di San Francesco” fosse supportata da tradizioni già esistenti.
Inoltre, l’origine etimologica della parola “presepe” proviene dal latino praesaepe, composto dai termini praes (davanti) e saeps (recinto). Il suo significato letterale è quindi “davanti al recinto”. Tale nome nasce per indicare una tradizione pagana per cui, durante le giornate dei Saturnali, le famiglie romane erano solite regalare, in segno di gratitudine, delle statuette chiamate sigilla, raffiguranti divinità famose o antenati defunti.
Era tradizione che i bambini lucidassero e riponessero tali statuette all’interno di un recinto (saepes), andando a creare una composizione che sarebbe restata nelle case dei romani durante tutto il tempo dei Saturnalia. Solo molti secoli dopo, in epoca cristiana, la parola presepe assunse per estensione il significato di “davanti alla stalla”.
L’albero di Natale
L’uso dell’albero di Natale risale alle antiche tradizioni pagane dell’Europa del Nord, dove l’albero rappresentava la rinascita della natura durante il solstizio d’inverno. Nella Germania del XVI secolo, si cominciò a decorare l’albero con candele e dolciumi e fu proprio dalla Germania che la tradizione dell’albero di Natale iniziò ad espandersi nel mondo. Questa diffusione venne favorita dal matrimonio regale tra la regina Vittoria d’Inghilterra e il principe tedesco Alberto di Sassonia prima e dall’immigrazione massiccia di tedeschi negli Stati Uniti in epoca più recente.
Con i decenni, iniziò a diffondersi l’usanza di usare palline di vetro per decorare l’albero e infine fu un collaboratore di Thomas Edison che nel 1882 decorò, nella sua abitazione di New York, il primo albero con luci elettriche.
Lo scambio dei regali
L’origine dello scambio dei regali di Natale affonda le sue radici in tradizioni antiche, connesse a festività di varie culture nel corso dei secoli. Uno degli apporti più rilevanti proviene dalle celebrazioni romane dei già citati Saturnali, celebrazioni romane che includevano lo scambio di doni come simbolo di prosperità e di buona volontà. Allo stesso modo, il periodo del solstizio d’inverno, di significato particolare in molte culture antiche, era associato a riti di rinascita e celebrazioni, con lo scambio di regali a simboleggiare la generosità e la condivisione nei mesi più freddi e bui dell’anno. Infine, la leggenda di San Nicola, vescovo del IV secolo noto per la sua generosità, ha contribuito a plasmare l’usanza di dare regali, ispirando il concetto di donare senza aspettarsi nulla in cambio.
Nel corso del tempo, queste influenze si sono fuse, dando vita alla tradizione moderna dello scambio di regali durante le festività natalizie.
Natale e inconscio collettivo
Il Natale, con le sue tradizioni e i suoi simboli intramontabili, può essere interpretato alla luce del concetto di “inconscio collettivo” proposto da Carl Gustav Jung. Alcuni simboli natalizi, come l’albero di Natale, Babbo Natale e il presepe, possono essere considerati archetipi radicati nella nostra mente, che riflettono esperienze e pulsioni umane condivise.
Babbo Natale è rappresentato come una figura paterna affettuosa e generosa, che premia i bambini per il loro comportamento positivo. La sua presenza simbolica si manifesta come un’autorità che incarna valori fondamentali come giustizia e saggezza, contribuendo, quindi, all’interiorizzazione dei principi basilari che regolano un rapporto fisiologico con la Legge e la Realtà. Ricevere il regalo costituisce un momento cruciale di gratificazione per i bambini, un premio tangibile che sottolinea il successo nell’introiezione delle norme sociali vigenti. Inoltre, i rituali natalizi come lo scambio dei regali o l’addobbamento dell’albero, fungono da ponti tra l’individuale e il collettivo, offrendo un senso di continuità e connessione.
In conclusione, le celebrazioni natalizie, radicate nell’antica tradizione di festeggiare la fine del solstizio d’inverno, rappresentano un momento simbolico di transizione, un ponte tra l’anno che sta per concludersi e quello in arrivo.
Il Natale incarna dunque da secoli la pulsione di vita che prende forma nel desiderio di connessione e di crescita personale e nella celebrazione di nuovi inizi in un contesto di rinnovamento simbolico e sociale. La luce e il calore emanate durante questo periodo possono fungere da catalizzatore per la coesione sociale e l’unità familiare, creando una ricca sinergia che stimola la condivisione di affetti e la costruzione di memorie condivise.
Lucrezia Zangrilli nasce ad Alatri nel 1996. Si laurea in Lettere Moderne presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna con una tesi sul mito di Orfeo ed Euridice nella letteratura classica e contemporanea. Durante gli anni successivi alla laurea, ha vissuto e lavorato a New York City e ha sostenuto un esame alla Stanford University (Social Media Marketing), due esami alla UCLA Los Angeles University (Filmmaking e Regia Documentaristica) e uno all’Hudson Community College di New York (Fotografia).
Attualmente è una Copywriter e Content Creator Freelance. Si occupa di creare contenuti scritti e visivi per siti web e piattaforme social, prestando particolare attenzione alle tecniche di ottimizzazione SEO. Dopo varie esperienze lavorative per diverse compagnie internazionali, ha deciso di intraprendere la carriera da libera professionista e ritagliarsi la sua nicchia di clienti.
Scrive prevalentemente articoli di carattere scientifico, medico, tecnologico-informatico, artistico-culturale e turistico.
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Lucrezia Zangrilli was born in Alatri in 1996. She graduated in Humanities at the Alma Mater Studiorum University of Bologna with a thesis on the myth of Orpheus and Eurydice in classical and contemporary literature. During the years following graduation, she lived and worked in New York City and took an exam at Stanford University (Social Media Marketing), two exams at UCLA Los Angeles University (Filmmaking and Documentary Directing), and one at Hudson Community College in New York (Photography).
She is currently a Freelance Copywriter and Content Creator. She creates written and visual content for websites and social platforms, paying particular attention to SEO optimization techniques. After working for various international companies, she decided to embark on a career as a freelancer and carve out her niche of clients.
She mainly writes articles of a scientific, medical, technological-IT, artistic-cultural and tourism nature.