Sommario
Estratto della Relazione tenuta nella Giornata di studio IIM, Opifer 9 aprile 2022: A-venire in Psicoanalisi tra modelli pulsionali e orientamenti relazionali
“(…) La crise nous rend plus fous et plus sages. Une chose et une autre. La plupart des gens perdent la tête et d’autres deviennent plus lucides. La crise favorise les forces les plus contraires. Je souhaite
que ce soient les forces créatives, les forces lucides et celles qui recherchent un nouveau chemin, celles
qui s’imposent, même si elles sont encore très dispersées et faibles. Nous pouvons nous indigner à juste
titre mais ne devons pas nous enfermer dans l’indignation.”
Edgar Morin, sociologue et philosophe, penseur de la complexité
Extrait de son texte pour ses 100 ans, en circulation sur Internet, juin 2021
Aspetti comuni, benefici
Nel corso delle Conversazioni di questa stimolante Giornata, ho incontrato e molto apprezzato un punto di arrivo di un compendio pulsionale-relazionale con la condivisione di elementi comuni, emersi dai vari interventi, come desiderio, situazione soggettivata, senso di identità, risoluzione del conflitto, integrazione… Mente ascoltavo, pensavo che questi benefici aspetti comuni avrebbero potuto ben continuare ad accompagnarsi alla soggettività di ogni clinico che la mette a disposizione della relazione transferale/controtransferale. Stimolata da alcuni interventi e avendone da poco accennato al convegno IIM, L’avvenire della cura, mi ha fatto piacere riprendere un po’ il discorso, richiamando qualche pioniere come Sándor Ferenczi, riletto alla luce della psicoanalisi odierna. E penso subito a qualche illuminante opera di Franco Borgogno, 2004, 2009, 2015… Per questa prima parte, rimando agli Atti della Giornata di studio.
Dall’estratto: Movimenti creativi di Artisti
Nell’Intervento, ho portato una testimonianza di movimenti creativi di Artisti, liberi, con appagante/rigenerante distensione psicobiologica, pulsionale-relazionale e bloccati dalla fissazione a traumi ereditati. Ne ho appoggiato la riflessione sui dati della mia lunga attività di osservazione sulla Creatività, approdata alla stesura di una modellistica sui Movimenti creativi in analisi [1] elaborata contemporaneamente in “due lingue e in una scrittura a quattro mani” di cui ci era poi stata chiesta una riflessione [2]. Nel 2020, con Daniel Lysek, co-autore del libro e relativa modellistica, in Psicoanalisi e Scienza (PeS), abbiamo ancora lasciato un approfondimento micropsicoanalitico generalizzabile, in merito alla sinergia che connota la relazione creativa.
Dalla nostra comune riflessione è emersa una possibilità di trasformazione creativa appannaggio di tutti ed evidenziabile nelle singole strutture psichiche, ove occorra, rese più plastiche da un lavoro analitico profondo che, nel nostro caso, ha ben riflettuto sulle sedute lunghe osservate nelle dinamiche micropsicoanalitiche transferali/controtransferali.
Creatività benessere, da un punto di vista generale
In una sintesi stretta e nuclearmente parlando, si può osservare un legame vitale tra la disattivazione di qualche contenuto inconscio sortito dalla rimozione come ripetizione coatta traumaticamente disturbante e un successivo ripristino di creatività con nuovi investimenti. Lysek, prima del lavoro in comune sulla creatività appagante, mio specifico interesse di studio, aveva già studiato la sublimazione dell’aggressività; poi, in un lungo lavoro insieme, abbiamo spiegato passo passo la trasformazione dell’aggressività in creatività benessere [3]. Ne è scaturita la rappresentazione di un dinamismo energetico che trasforma energia vincolata in energia liberata, avviandola pulsionalmente verso nuovi tentativi psicobiologici e relazionali.
Un fenomeno che, ad esserne consapevoli, può cambiare il senso dato al protagonismo degli eventi; a dire che, passando da un vissuto di lutto di cui parla Freud nel 1915 con relativo vuoto d’angoscia per la perdita di abitudini (anche se perverse e distruttive), ad uno di vuoto creatore di cui parla Silvio Fanti, nel 1984, si slatentizzano tracce di benessere latenti (memorie di appagamento, distensione, relazione…) che, individuate perché non più fagocitate da immagini conflittuali-traumatiche, per un po’, potranno restare protagoniste nel movimento associativo, facilitando la distensione nella persona. In sintesi, ormai penso che ogni spinta a creare sgorghi dal superamento di una situazione di vuoto d’angoscia che porta ad una rarefazione dei punti di tensione nello psichismo. Per questo, nel capitolo 4 sulla sinergia, pp. 123-150, con Lysek, parliamo di “pulsione creatrice”.
In questa rarefazione della trama rappresentazionale-affettiva, si generano nuovi canali dove possono infilarsi informazioni nuove di qualsiasi tipo (tracce di vissuti di benessere), risalite dal potenziale resiliente creativo. La perdita quindi, come sinonimo di nuove possibilità di distensione, in sintonia con l’accettazione di un vuoto, finalmente amico dove troneggia un’aspirazione alla sanità della sinergia, che ha già celebrato la fine della nostalgia per ciò che si è lasciato andare. Ne ho parlato, nello specifico, al convegno IIM, Angoscia e Speranza, 2022, Atti previsti.
Il ritorno dei residui conflittuali-traumatici, nel processo di elaborazione ricombinativa
Avendolo a lungo osservato nell’accadere della seduta lunga, in micropsicoanalisi, aggiungo ancora che, in un campo analitico consapevole di tale possibilità di percorso, diventa naturale anche il riconoscimento e snellimento della resistenza, di fronte ai successivi assalti del rimosso, sotto forma di residui conflittuali/traumatici che, anche in analisi avanzate, tornano sempre, per il permanere inconscio di alcuni aspetti di transfert negativi, fino, talvolta scomparire del tutto. Diciamo che, almeno, questi echi residuali vengono riconosciuti come tali, ad ogni nuovo apparire. Così, quando per l’automatismo della coazione a ripetere, detti residui ritornano, si avvia il processo che, nel capitolo primo, abbiamo chiamato di elaborazione ricombinativa, processo che ho più volte presentato anche in PeS, https://www.psicoanalisi.it/tag/elaborazione-ricombinativa/ .
Tale processo tesse, nel preconscio, un compendio di qualche elemento culturale (scolarità…) e sociale memorizzatovi, di residui come echi di antiche sofferenze e di “tracce di benessere” legate alla pulsione di vita che, nella comune elaborazione, abbiamo presentato in alleanza con la sua “specifica pulsione creatrice”. Il tutto sfocia in una creatività appagante, che dovrà stabilizzarsi e assumere una capacità ricombinativa. Riassumendo, in tale processo, è bene ripeterlo, tracce di benessere inconsce, slatentizzatesi dalla disattivazione di rimossi traumatici che ne fagocitavano il tornare alla luce, si ricombinano con alcuni elementi presenti nel preconscio e con residui conflittuali e traumatici.
A proposito delle tracce di benessere, anche nella Conversazione della Giornata Opifer, ne ho trasmesso la vitalità pulsionale-creativa in qualche esempio. Uno di questi, tratto dallo splendido lavoro sul “Paleolitico contemporaneo. Arte delle origini e delle avanguardie” della paletnologa Gabriella Brusa Zappellini [4]. Con l’occasione, richiamo anche gli Atti di due lavori sull’ “arte preistorica”, portati con il collega, nel 2009 e 2011, a Convegni del Centro Camuno promossi dal Prof. Emmanuel Anati. Invito sia a gustarne a colori, nelle due pubblicazioni in Psicoanalisi e Scienza [5], la serie vivificantemente appagante, sia ad immergersi nel punto 8 di “Alla ricerca della salute. Immagini in risonanza: tracce di benessere nell’arte preistorica e in analisi” in cui ho trasmesso la bella ricerca etimologica del 2014, del collega e amico Eldo Stellucci. Rimando al 14 dicembre 2022, sito IIM, https://www.micropsicoanalisi.it/alla-ricerca-della-salute-immagini-in-risonanza-tracce-di-benessere-nellarte-preistorica-e-in-analisi/.
Un ultimo cenno al problema della stabilizzazione del “processo di elaborazione ricombinativa”, fino al suo mantenimento naturale
Nel tempo, seguendo le persone che mi si sono affidate come psicoanalista e muovendomi nel continuum psicopatologia-vita di realtà, ho osservato una nuova resistenza che, dallo psichismo con istanze resesi più fluide, si attua anche nella vita di realtà. E parlo della difficoltà al mantenimento naturale di tale tendenza e movimento vitale-creativo acquisito nel lavoro psicoanalitico, in particolare, micropsicoanalitico. Nelle mie lezioni, porto molta esemplificazione sulla resistenza alla trasformazione la cui stabilizzazione è, secondo la mia osservazione, subordinata alla spontanea creazione di ciò che ho chiamato nuovi imprinting creativi [6] che possono diventare induttori associativi di benessere psicobiologico. Sono questi ultimi che, tessendo altri sensi di marcia energetico-pulsionale-relazionali, aiutano la persona a generalizzare l’acquisizione analitica, immettendone il beneficio anche nella vita di realtà.
Questa difficoltà l’ho ancor meglio osservata nella struttura ossessiva, scrivendone in PeS 6 giugno 2013, sulle nevrosi di fallimento e di destino e proseguendo a parlarne nel sito IIM, 5 maggio 2021, in un lavoro che termina con una “Griglia in 11 passaggi, di movimenti in comune riscontrati su alcuni aspetti eclatanti” di tale nevrosi che tanto resiste al cambiamento. La griglia “parte dai momenti terminali dell’analisi” ed estende “l’osservazione agli approfondimenti successivi (rappel, nel corso degli anni post analitici) che hanno permesso le verifiche sul mantenimento o dissipazione della situazione benessere, che ripristina capacità innate nella specie, potenzialmente resilienti in tutti…”. Ne ho infine impostata una lezione specifica sulla struttura ossessiva, 24 giugno 2023 Master IIM, per dare rilievo all’oscillazione del mantenimento, da uno stile propositivo di pensiero e vita (sperimentato nel lavoro analitico, dopo l’imprenscindibile disattivazione, parziale o totale, di qualche rimosso riattualizzatosi come transfert negativo) a uno sfiancante continuo richiamo all’indietro (anche se meno distruttivo dopo ogni disattivazione), tipico di questo tipo di nevrosi.
In questo estratto per PeS, dopo il cenno di cui sopra e un rimando finale ai successivi lavori di approfondimento, diversi scaricabili in PeS, https://www.psicoanalisi.it/tag/benessere-psicobiologico/ e nel sito IIM, esemplifico infine le tre sopraccitate situazioni artistiche, considerate alla luce di quel processo di elaborazione ricombinativa con cui, dicevo sopra, inizia ogni nuova trasformazione creativa che porta a ciò che ho chiamato “il proprio originale”[7].
Appoggiandomi a tale processo, ho così presentato tre tentativi artistici di vivificazione creativa soggettiva e ambientale, due riusciti e uno fallito:
– Un approdo al benessere psicobiologico, in un soggetto con esperienza micropsicoanalitica di cui ho condiviso soprattutto il mantenimento di un benessere riacquisito e, in una seconda persona, un’artista caratterialmente predispostavi [8].
– A far da contraltare, un terzo artista in cui il protagonismo traumatico inconscio (senza supporto terapeutico) ha infine vinto anche sulla vita della persona, nonostante l’intensa pulsionalità creativo-energetica e la ricchezza di passione, talento e riuscita professionale.
Tre Esempi
• Primo esempio, la micropsicoanalisi di una persona, oggi artista affermata
Di questa persona ho scritto altre volte, come analizzata o come artista, anche in occasione di una “Serata sul lutto” con Arte e Psicologia, presentandone una progressione di opere. Qui ho riunito i due aspetti, evidenziandone due movimenti creativi, pulsionali-relazionali (1ab e 2), scaturiti dalla ricerca genealogica con i suoi segreti [9], usualmente utilizzata ad un certo punto del lavoro psicoanalitico con il metodo micropsicoanalitico. In un’approfondita micropsicoanalisi, sono state individuate tracce traumatiche (1a) e di benessere (1b), immagini riattualizzatesi nella dinamica transferale/controtransferale ed elaborate, in seduta, ad ogni singolo apparire.
1a. Si è così sbloccata la risonanza, anche nel campo analitico, di traumi genealogici con violenze subite da antenati la cui traccia, ancora energeticamente attiva nella persona attuale (quei traumi che, scientificamente detto, continuano ad infondere intensa sofferenza per tre generazioni…), ostacolava il lasciarsi andare all’iter associativo. Il che comporta fidarsi dell’esperienza analitica, affidandovisi. In quel tempo e situazione, nella creazione artistica dell’analizzata, c’è una progressione di opere che vanno dal trauma, incorporato nella rappresentazione di corpi emergenti solo in parte da un vuoto, a un successivo approdo a corpi interi e relazioni affettuose, elaborate associativamente come risonanza di coppie di persone sfuggite ai fatti violenti di cui sopra.
1b. Questa prima distensione raggiunta libera il campo e fa riaffiorare una memoria benefica, anch’essa secretata come inesprimibile genealogico, una nozione di Nicola Peluffo sul trauma ereditabile, che così ne scrive nel 1991, a p. 31: “situazioni traumatiche filogenetiche inserite nel destino individuale e che dal punto di vista ontogenetico non sono mai state esperite”. In questo caso, rimandando alla nota 9, parlo di un inesprimibile genealogico vivifico, perché non più fagocitato dagli aspetti rimossi traumatici. Viene riscoperta un’antenata, un’artista sconosciuta dalla famiglia ma rintracciata dall’analizzata in documenti canonici di pagamenti. Questa lontana parente aveva dipinto, anch’essa, in chiese della zona. La persona in analisi, su impulso di un segreto, attivo nel suo psichismo, si stava quindi esprimendo spinta da un inespriminile genealogico vivifico di terreno familiare. Ho piacevolmente trovato, anche nella Prefazione di Zita Burtet, in Cheloni 2020, L’apparizione di figure eminenti. L’altro volto del Transgenerazionale…”, p. 8, un riferimento a: “(…) maledizione degli antenati, ma anche (nei casi più perspicui e benevoli) riconciliazione con gli antenati, o presa a carico, nell’eredità, di “ciò che serve” (Goethe ripreso da Freud).”. E così è stato per questa artista, oggetto del mio intervento, come persona in micropsicoanalisi. Significativa è stata la slatentizzazione di questa traccia di benessere che le ha tolto il vissuto di solitudine e colpa inconscia, causate dal sentirsi l’unica artista nella sua famiglia primaria che svolgeva una comune attività lavorativa.
2. La verifica, dopo diversi anni dalla fine dell’analisi, del mantenimento di una creatività benessere, psicobiologica che sta riguardando la vita della persona, nella sua situazione.
Globalmente, questa liberazione di energie antiche, traumatiche e di benessere, ha permesso all’artista di apportare, anche alla sua persona, appagamento e distensione, mantenutisi nel tempo e immessi nella creazione di una situazione nuova dove oggi, arte, riconoscimento, relazioni e affetto si stanno esprimendo con soddisfazione personale e della comunità di inserimento. Abbiamo dunque, in questo primo esempio, una donna che, accompagnata dall’analisi, è riuscita a lasciar che una traccia di benessere onto-filogenetica (cioè un talento naturale espressosi come realizzazione artistica), diventasse prioritaria anche nella sua vita e ne mantenesse il protagonismo, continuando a darle molto appagamento, come la stessa riferisce, dopo diversi anni dalla fine dell’analisi.
• Secondo esempio, una artista, persona caratterialmente predisposta ad elaborare e ricombinare: La-Kinn (nome d’arte).
L’artista gioca in casa, continuando due mirabili tentativi artistici familiari, peraltro dalla stessa scoperti, dopo che la sua arte si era già espressa, apparentemente, in modo individuale. Durante il mio intervento (9 aprile, 2022), proiettando due esempi degli ultimi, bellissimi lavori del momento [10], ho letto un suo scritto, gentilmente inviatomi su mia richiesta: «Mi chiamo Kinnereth, sono una mosaicista e vivo a Cesarea in Israele, da 30 anni. Gestisco una piccolissima galleria d’arte dove creo e vendo repliche di mosaici antichi romani. Con l’arrivo della pandemia ho visto il mio mondo crollare. Il turismo sparire e di conseguenza i guadagni svanire. Il periodo dei lockdown ha segnato la fine di un sogno e la distanza forzata dai miei cari, che vivono in Italia, ha contribuito a gettarmi nello sconforto. Mi sono sentita tradita dalla mia arte perché non riusciva più a farmi sentire dignitosamente indipendente. Anni fa, ormai stanca di leggere sul web solo brutte notizie, ho creato una pagina fb UCBAG, una cosa bella al giorno. Foto inedite (arte, luoghi, animali) cercate su web, ogni mattina, per rasserenare la giornata a me e ai miei contatti. Questa pagina, inaspettatamente, è stata la mia ancora di salvezza. La ricerca di nuovi artisti e luoghi fantastici, giorno dopo giorno, mi hanno risvegliato la curiosità per la “bellezza della vita”. Ho scoperto l’arte come strumento di luce e di energia rigenerante. Grazie a questo, ho iniziato un nuovo progetto di studio riproducendo in mosaico quadri rinascimentali e moderni. Una nuova forza è nata in me, che mi ha guarita dall’ inquietudine per la pandemia. Una terapia inconsapevole ma non per questo meno efficace. Mi sono trovata a parlarne con la dottoressa Daniela Gariglio, che da anni condivide con i suoi lettori questa filosofia di vita, e mi ha incoraggiata a scriverne testimonianza. Ho scoperto, solo dopo anni che creavo mosaici, che il mio bisnonno era un grande mosaicista. Inoltre mia madre era negli anni ‘70 una grande pittrice”.
Potremmo a ragione continuare a parlare, con “L’apparizione di figure eminenti: l’altro volto del Transgenerazionale” in Cheloni 2020, cap. primo, dello “sviluppo del lato non patologico” di tale teoria. Confermo come la riflessione su questo aspetto mi stia molto a cuore.
• Terzo esempio. A Star is Born di Bradley Cooper (USA 2018, 135’).
CINEMA E PSICOANALISI 2022: Il desiderio, motore di emozioni Centro Torinese di Psicoanalisi (CTP). Rassegna cinematografica 2022 (CTP in collab. con Museo Nazionale Cinema, Cinema Massimo – Torino).
Sinossi (a cura del CTP). «Jackson Maine, musicista in carriera, scopre e si innamora di Ally. La ragazza ha quasi rinunciato al proprio sogno di diventare una cantante fino a quando l’uomo non la porta sotto la luce dei riflettori». Tale sinossi non fa menzione della parte che mi ha attratto per il discorso in oggetto, presentato in questo Lavoro.
Riflessione psicoanalitico-micropsicoanalitica. Rimando subito a Freud, in Analisi terminabile e interminabile, 1937, pp. 499-535 e alla Collana di micropsicoanalisi, diretta da Nicola Peluffo, segnalando, in particolare, il volume a cura di Daniela Vigna, 1990, Dalla psicoanalisi alla micropsicoanalsi. I contributi della micropsicoanalisi nel prolungamento della psicoanalisi freudiana, Atti di un Simposio SIM, Zurigo, 1989.
Venendo alla trama del nostro film A Star is Born, l’affermazione artistica e una intensa relazione d’amore, non sono bastati per impedire ad un trauma familiare di perdere il suo protagonismo che si è, ancora una volta, imposto in modo coatto, portando a compimento l’impulso suicidario e soddisfacendo la distruttività della “pulsione di morte-di vita”, micropsicoanaliticamente parlando. Guardando il film, mi ero chiesta, se un profondo lavoro psicoanalitico avesse potuto disattivare tale tendenza, riattualizzandone l’angoscia anche nel rapporto transferale-controtransferale. E quindi, ritiratane la proiezione e riconosciuta l’interlocuzione inconscia con tale immagine traumatica, la carica malefica avrebbe, con buona probabilità, potuto disattivarsi? Di qui, anche nell’uomo, l’amore e l’arte avrebbero potuto diventare co-protagonisti di vita, come è stato per la donna che non era risucchiata da traumi rimossi? Agli psicoanalisti è ben noto il fenomeno di ripetizione coatta, per cui, chi non ha disinnescato, in un approfondito lavoro analitico, i suoi aspetti diabolici rimossi, non può che continuare a fungere da auto-predatore, vampirizzandosi sadomasochisticamente attraverso la fedeltà all’immagine predatoria che, inconsciamente, impone alla persona la ripetizione coatta. Ne ho testimoniato anch’io più volte. Rimando solo ad un lavoro, nel sito IIM 30 ottobre 2020, in merito all’incontro di Freud con Mahler, https://www.micropsicoanalisi.it/freud-1910-e-limmagine-in-micropsicoanalisi-gustav-e-alma-mahler-tra-passione-e-sofferenza. Nella seconda parte, “Freud, Mahler-Alma e il “processo di elaborazione ricombinativa” ho cercato di dimostrare il viraggio dell’Immagine da sfaccettature distruttive ad una musica che contiene accordi misti.
La trama di un amore a rischio, per una pesante eredità traumatica
Rivenendo al nostro film, nella trama di questo amore a rischio, la donna dice all’amato, in un quattr’occhi di pura verità: «tu bevevi già, prima di incontrarmi ma dopo, mentre ci stavamo amando, hai bevuto ancora di più!» Splendida intuizione femminile: qualcosa in lui sta andando in senso contrario alla vita. Pur nella felicità, si sta infatti inconsciamente ritessendo, nell’uomo, il tentativo fallito in adolescenza della spinta suicida, già del padre… La fedeltà a questa primaria immagine traumatica continuerà a fagocitare anche l’amore attuale e travolgente per la sua donna con cui sta peraltro anche condividendo arte, talento e riuscita professionale. Dopo il suicidio dell’uomo (questa volta vince la morte!), alla fine del film, la donna (superbamente interpretata da Lady Gaga), canta l’ultima canzone scritta da lui. La messa in scena, molto toccante emotivamente, mostra una promessa di fedeltà duratura per un lutto sentito inelaborabile, capace però, potremmo dirne, di essere almeno narrato artisticamente. E allora, potremmo anche dire che, in quel momento, vi sia stata una possibilità, anche se parziale, di distensione, trasportando l’amore nella passione del canto. Un bell’esempio di quello che abbiamo chiamato creatività-sublimazione, come possibile passaggio alla creatività benessere, augurabile a chi, come la protagonista del film, fino a qui, non può che cantare così: «Non Amerò mai più/Non voglio sentire un altro tocco/ Non voglio accendere un altro fuoco/Non voglio conoscere un altro bacio/a meno che non siano le tue labbra/Non voglio dare il mio cuore/ad un altro sconosciuto/Oppure lasciare iniziare un altro giorno/ Non lascerò nemmeno entrare la luce del sole…» https://www.youtube.com/watch?v=E92tOB5zbXA.
Alla fine della mia relazione, avevo condiviso una domanda che mi ero posta, in un momento di vera tristezza per certa degenerazione umana, pulsionale e relazionale cui stiamo assistendo con questa nuova condizione di guerra: “Come può rispondervi l’analista, per immettere una consapevole impronta, nella relazione transferale/controtransferale che si cibi di verità soggettive? E come posso quindi rispondervi io stessa?”. La parola sortitami era stata compassione e, risuonandomi forse la frase di Freud (1938, p. 657): “Le attuali persecuzioni non dovrebbero piuttosto suscitare un’ondata di compassione in questo paese?” l’avevo adagiata in una sorta di poesia, come alcune volte mi viene naturale fare: La compassione / impedendo il degrado / riammette / il movimento / pulsionale-relazionale / e riavvia / la trasformazione / anche creatrice / creativa.
© Daniela Gariglio
Bibliografia:
A Star is Born (2018). Film co-prodotto, co-scritto e diretto da Bradley Cooper. CINEMA E PSICOANALISI 2022: Il desiderio, motore di emozioni Centro Torinese di Psicoanalisi. Rassegna cinematografica 2022 (CTP in collab. con Museo Nazionale Cinema, Cinema Massimo – Torino).
Baldari L. (2013). La solitudine, a cura di Baldari. Atti, Bollettino IIM n. 41, in Libri, https://www.psicoanalisi.it/libri/la-solitudine-2/7359/. Psicoanalisi e Scienza (PeS) 2017, Alpes, Roma.
Brusa Zappellini G. (2019). “Paleolitico contemporaneo. L’arte delle origini e le avanguardie storiche del Novecento”. 19 dicembre 2019 – Associazione Lombarda Archeologica, Sede A.L.A. Circolo Filologico Milanese, Via Clerici, 10 – Milano, https://www.youtube.com/watch?v=3Old_IAApls.
Borgogno F. (2004). (A cura di). Scritti vari. Ferenczi oggi. Bollati Boringhieri, Torino.
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Id. (2015). (A cura di). Rileggere Ferenczi oggi. Contributi italiani. Borla, Roma.
Cheloni R. (2017). Eredità. Scritti sul Transgenerazionale. Prefazione di Giovanni Sias. Armando, Roma.
Id. (2020). L’apparizione di figure eminenti. L’altro volto del Transgenerazionale Kafka, Joyce, Althusser. Prefazione di Zita Burtet. Armando, Roma.
Id. (2020). Antologia dagli scritti: 1996-2010. Pref. di Luciana La Stella. Guida alla lettura – Gerolamo Sirena. Collana, diretta da Luciana La Stella, Nuovi Orizzonti di Inconscio e Società. NeP edizioni Srls, Roma.
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Fanti S. (1984, con la collab. di P. Codoni e D. Lysek). Dizionario di psicoanalisi e di micropsicoanalisi. Def. n. 52 (“capacità creatrice del vuoto”). Borla. Roma.
Ferenczi S. (1932). A cura di Judith Dupont con Introduzione. Diario clinico. Gennaio-Ottobre 1932. Postfazione di Pierre Sabourin, Raffaello Cortina, Milano 1988. (Tit or. Journal clinique. Payot, Paris 1985).
Freud S. (1915). “Caducità”. Opere, vol. VIII, 1915-1917, pp. 169-176. Boringhieri, Torino 1976.
Id. (1937). “Analisi terminabile e interminabile”. Opere, vol. XI, pp. 499-535. Boringhieri, Torino 1979.
Id. (1938). “Antisemitismo in Inghilterra”. Opere, vol XI. Boringhieri, Torino 1979.
Gariglio D. (1. 1990 e 2. 2023). 1. “La ricerca genealogica in micropsicoanalisi”. Convegno Psichiatria Est-Ovest, Psychiatry and psychotherapy between conservation and ch’ange, Clinica Psichiatrica Università di Torino . S. Vincent. Atti, a cura dell’A.P.R.A.G.I. 2. “Una vita non basta…”. Giornata di studio Transgenerazionalità e trauma, Opifer-IIM-Sotto la Mole, febbraio 2023, https://www.micropsicoanalisi.it/transgenerazionalita-e-trauma/. Atti previsti.
Id. (2013). “Solitudine, elaborazione dell’inesprimibile genealogico e creatività. Una conferma in: Max Guérout e gli schiavi sopravvissuti a Tromelin”, XV Ed. Giornate Formazione Micropsicoanalitica IIM, La solitudine (https://www.micropsicoanalisi.it/solitudine-elaborazione-dellinesprimibile-genealogico-e-creativita-una-conferma-in-max-guerout-e-gli-schiavi-sopravvissuti-a-tromelin/. Sito IIM, 26 settembre 2018). Atti 2017, a cura di Baldari, cit.
Id. (2021). “L’intervento micropsicoanalitico: un incontro di complessità soggettive, per la creazione sinergica di nuovi tentativi”, in Convegno IIM, L’avvenire della cura, 17 dicembre 2021, https://www.psicoanalisi.it/congressi/lavvenire-della-cura/207155/. Atti in corso, a cura di Luigi Baldari, Alpes.
Id. (2022). “Dal vuoto d’angoscia al vuoto creativo e tentativi rigeneranti”, in Convegno Angoscia e Speranza, IIM e C. S. I. di Filosofia della Complessità, “Edgar Morin”(XXIII ed. Giornate siciliane di Formazione micropsicoanalitica, 30 settembre – 1 ottobre 2023. Capo d’Orlando) Atti previsti. Settimana Internazionale della Ricerca, SIM, Fédération Européenne di Psychanalyse, Opifer.
Id. (2023). La struttura ossessiva in micropsicoanalisi, in Master IIM 2023, https://www.micropsicoanalisi.it/master-2023-complessita-psicopatologia-micropsicoanalisi/.
Gariglio D. & Lysek D. (2020). La relazione di coppia a orientamento sinergico. PeS, 9 dicembre 2020, https://www.psicoanalisi.it/osservatorio/la-relazione-di-coppia-parte-prima/206619/.
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Peluffo N. (1991). Il comportamento incomprensibile dell’adolescente come manifestazione dell’immagine filogenetica. Bollettino IIM n. 10. Tirrenia Stampatori, Torino.
Vigna D. & Caillat V. (1990). Dalla psicoanalisi alla micropsicoanalisi. I contributi della micropsicoanalisi nel prolungamento della psicoanalisi freudiana. Collana di micropsicoanalisi, diretta da Nicola Peluffo. Borla, Roma.
Note:
[1] Creatività benessere. Movimenti creativi in analisi è un lavoro scritto contemporaneamente in italiano, Gariglio, Lysek 2007, collana di psicoanalisi e psichiatria dinamica, Armando, https://www.psicoanalisi.it/libri/creativita-benessere-movimenti-creativi-in-analisi-di-daniela-gariglio-e-daniel-lysek/3605/ e in francese, Lysek, Gariglio 2008, L’Âge D’Homme, https://www.psicoanalisi.it/libri/creativite-bien-etre/4376/. Rimando anche alla recensione della collega Daniela Marenco che ne ha ben colto lo “spostamento energetico, https://www.micropsicoanalisi.it/commento-creativita-benessere/. Dal 2016, nel corso delle mie Lezioni “Creatività tra trauma resilienza e benessere”, Università di Psicoanalisi di Mosca, Corso triennale di specializzazione in psicoanalisi, psicoterapia psicoanalitica e consulenza psicoanalitica, il libro, è stato tradotto in russo e pubblicato https://www.micropsicoanalisi.it/creativita-benessere-movimenti-creativi-in-analisi-2/ da Cogito 2021, a cura di B. Marzi, organizzatrice e responsabile anche del Corso, https://www.micropsicoanalisi.it/conclusione-corso-triennale-di-specializzazione-in-psicoanalisi-psicoterapia-psicoanalitica-e-consulenza-psicoanalitica/ e https://www.micropsicoanalisi.it/micropsicoanalisi-metodo-e-tecnica/ .
[2] Lysek , Gariglio, 2011: Lysek, “Écrire un livre à quatre mains et en deux langues: difficulté et richesse d’un projet audacieux” (pp. 75-81) e Gariglio, “Scrivere a quattro mani e in due lingue: folie à deux o eccellenza sinergica?” (pp. 82-88), in Education et Sociétés Plurilingues, n. 31 décembre 2011, https://drive.google.com/file/d/18B4pki1Xld3WfaRd-483herU5HzXawzt/view?usp=sharing.
[3] Lysek, 1997. “La sublimazione dell’aggressività”, n. 22, Bollettino dell’Istituto Italiano di Micropsicoanalisi (IIM), pp. 33-54 e https://www.daniel-lysek.ch/archives/1041. Gariglio, Lysek 2009, https://www.micropsicoanalisi.it/sviluppo-creativita-possibile-trasformazione-dellaggressivita-nel-corso-micropsicoanalisi/.
[4] Rimando solo a due rappresentazioni di donne: 1. Vénus impudique (avorio di mammut. Périgord, Magdaleniano, Musée de l’Homme, Paris), sincronizzabile, nella ricerca della paletnologa G. Brusa Zappellini, con Femme qui marche di Alberto Giacometti (bronzo, 1932 – 1934, collection particulière) e 2. Venere (Neuchâtel-Monruz, Magdaleniano finale, 11.000 anni fa), riecheggiante in Alexander Archipenko, Leda e il cigno (1938).
[5] Lysek, Gariglio 2009, XXIII Valcamonica Symposium, https://www.psicoanalisi.it/etnopsicoanalisi/lattivita-creativa-preistoria-unespressione-tracce-benessere/6173/ e Gariglio, Lysek, con la collaborazione dell’archeologo Pietro Rossi, 2011, XXIV Valcamonica Symposium,https://www.psicoanalisi.it/francais/art-communication-et-bien-etre/6144// https://www.psicoanalisi.it/osservatorio/arte-comunicazione-e-benessere/3436/ .
[6] Gariglio, 1992/1997. “L’elaborazione dell’imprinting in micropsicoanalisi“. Bollettino IIM. n° 13 e n° 22, Tirrenia Stampatori.
[7] Gariglio, PeS 19 dicembre 2011, https://www.psicoanalisi.it/osservatorio/identita-e-trasformazione-la-tessitura-di-un-proprio-originale-presupposto-di-incontri-adulti-parte-prima/3961/ .
[8] La collana Tracce di benessere ricombinate… (tbr), ideata e diretta da DG e illustrata da Albertina Bollati, Araba Fenice, accoglie anche la “predisposizione caratteriale alla messa in atto di tale processo…”.
[9] Per la traccia traumatica onto-filogenetica, con i suoi segreti, rimando alla didattica micropsicoanalitica, portata in Italia dal Prof. Nicola Peluffo (Università di Torino) e trasmessa dai suoi allievi (Collana di micropsicoanalisi Borla, Bollettino e sito IIM, Psicoanalisi e Scienza…). In merito alle tracce di benessere filogenetiche e relative eredità vivifiche, ne ho testimoniato in diversi lavori, tre per tutti: 1990, 2013 (Atti a cura di Baldari, 2017 pp. 119-133, “Scongelamento di inesprimibili genealogici traumatici e adattivi”) e febbraio 2023, in bibliografia. Rimando anche alle nutrite pubblicazioni sul transgenerazionale del Prof. Roberto Cheloni che, in Vecchî. Antropologia Transgenerazionale, in corso di stampa presso Mimesis, Milano 2022, scrive anche in merito a “contenuti secretati”.
[10] La-Kinn: per UCBAG (1 ottobre 2021), “La pietà di Jago” (Mostra personale, Roma, Palazzo Bonaparte 12 marzo-3 luglio 2022) e il riuscitissimo ritratto di Charlotte Salomon, reso mosaico dall’artista il 4 febbraio 2022.
La Dott.ssa Daniela Gariglio, nata a Padova nel 1947, lavora a Torino come libera professionista, docente e scrittrice. Psicoanalista (Didatta SIM, Società Internazionale di Micropsicoanalisi), già Insegnante di Lettere di ruolo, è Psicologa-psicoterapeuta, iscritta all’Albo dal 1989, N. 412.
Formatasi in Psicodramma analitico (lacaniano-junghiano), Psicoterapia cognitivo-comportamentale, Autogena e Psicoterapie brevi a indirizzo psicodinamico, completa la sua formazione psicoanalitica individuale con il metodo micropsicoanalitico e la supervisione del Prof. Nicola Peluffo (docente Psicologia dinamica, Facoltà di Psicologia, Torino), integrando tali esperienze nell’attività di Consulenza/Formazione, nella docenza di Discipline psicologico-psicoterapeutiche in Specializzazioni Ministeriali Polivalenti (1983-1992) e nell’attività psicoanalitica preminente.
Studiosa delle potenzialità creatrici, osservate nel campo analitico e reale (cfr. “Creatività come benessere psicobiologico” (https://www.psicoanalisi.it/osservatorio/5930/), lo testimonia in lavori e libri (cfr. il primo, Dopo. L’energia per vivere, L’Autore libri, 1997, https://www.psicoanalisi.it/libri/3716/ ), anche ideando e realizzando la Collana “I Nuovi Tentativi”, Tirrenia Stampatori (1999-2002; cfr. 2000 https://www.psicoanalisi.it/libri/4558/). Sull’argomento, con il Dottor Daniel Lysek, scrive Creatività benessere. Movimenti creativi in analisi (Armando, 2007, https://www.psicoanalisi.it/libri/3605/), approfondendone la modellistica in occasione di convegni/manifestazioni, recensioni e contributi in Riviste, tra cui: Bollettino IIM, a cura di Luigi Baldari, Psicoanalisi e Scienza, diretta dal Dottor Quirino Zangrilli, Anamorphosis (2009-2013) a cura di Wilma Scategni e Stefano Cavalitto,
Sempre in tal contesto, ha collaborato con International Association Fort Art And Psychology (Convegni, 2010-2011-2019), partecipato a 3 Convivium, a cura di Zangrilli, Alviani (2015-2017) ed evidenziato in psicoanalisi-archeologia le “tracce di benessere nell’arte preistorica” (Centro Camuno, Prof. Anati, Valcamonica Symposium 2009-2011, Gariglio, Lysek, Rossi) e nell’ “inesprimibile genealogico” (https://www.micropsicoanalisi.it/solitudine-elaborazione-dellinesprimibile-genealogico-e-creativita-una-conferma-in-max-guerout-e-gli-schiavi-sopravvissuti-a-tromelin/). Dal 2016, trasmette: “Creatività tra trauma resilienza e benessere” (“Micropsicoanalisi: teoria e tecnica”, corso diretto e coordinato Dott.ssa Bruna Marzi), in Corso di Specializzazione in psicoanalisi, psicoterapia psicoanalitica e consulenza psicoanalitica (Istituto Universitario di Psicoanalisi di Mosca, in collaborazione continua con IIM). Ha ideato (2017) e dirige la Collana Tracce di benessere ricombinate… (tbr) illustrata da Albertina Bollati, Araba Fenice (cfr. https://www.psicoanalisi.it/libri/7415/). In “Bibliografie dei Membri dell’IIM” (micropsicoanalisi.it), la progressione dei lavori.
Nel dibattito psicoanalitico contemporaneo, Gariglio ha tentato di mostrare che ragione e sentimento, esprimibili nella cultura scientifica e in quella umanistica, possono integrarsi creativamente.