zioni specifiche che ne hanno favorito un’adozione ancora più di massa.
Con i social network, il blogger ha guadagnato una strada verso il mainstream, ma ha perso unità di spazio, libertà e indipendenza. Perché adesso sono le logiche editoriali, commerciali e finanziarie delle società padrone del Web 2.0 (e dei loro algoritmi) a gestire dall’alto modi e strategie di diffusione della produzione di contenuti dal basso.
Esiste però ancora uno spazio per il Web libero, il Web dei feed RSS e dei blog, ed è lo spazio dell’open-source, del PHP, dell’HTML, dei CSS, di WordPress.org.
È in questo Web libero che la voce inedita e personale di un blogger può davvero ancora affermare, controllare e condividere la gestione dei suoi contenuti, uscendo dalle gabbie dorate delle social app. Applicazioni open-source come WordPress possono infatti essere sfruttate per riguadagnare un grado di controllo, possesso e coerenza di quanto oramai inevitabilmente disseminiamo senza ordine nei nostri passaggi e nelle nostre scritture sui social network. In questo senso, I Am: Remix Your Web Identity (Cambridge Scholars Publishing, 2015) di Paolo Sordi descrive un nuovo modo di essere un blogger: un aggregatore di frammenti alla riconquista della propria identità.