Percorsi di studio tra clinica e cultura – Daniele La Barbera, Luigi Baldari, Lucia Sideli

INTRODUZIONE

Idisturbi psicotici rappresentano tutt’oggi una delle sfide più impegnative della psichiatria e della psicologia clinica a motivo della loro varietà di manifestazioni psicopatologiche, del grado di disabilità che possono comportare, del rilevante carico familiare e degli elevati costi che impongono alla società.

Crescenti evidenze scientifiche supportano l’idea che i sintomi psicotici siano significativamente diffusi nella popolazione, in uno spettro psicopatologico che si estende dalle esperienze psicotiche sub-cliniche alle forme più strutturate di disturbi psicotici schizofrenici e affettivi (Van Os et al., 2009). Per tale ragione, negli ultimi anni, si è registrata una maggiore attenzione scientifica e clinica al riconoscimento e alla presa in carico di forme prodromiche o attenuate (secondo la recente proposta diagnostica del DSM-5) dei disturbi psicotici, nonché a tutti quei fattori relazionali, biologici e sociali che possono precipitare l’insorgenza di tali disturbi negli individui predisposti, inclusi gli eventi di vita stressanti e, in particolar modo, le esperienze traumatiche interpersonali, i disturbi della comunicazione familiare, la migrazione e l’isolamento sociale, il consumo di sostanze di abuso come cannabis e stimolanti (Howes et al., 2012).

psicosiDa un punto di vista clinico, va inoltre considerato il progressivo impe- gno dedicato allo sviluppo di metodologie e protocolli rivolti a tutti quei pazienti etichettati come psicotici e tradizionalmente considerati non idonei al trattamento psicoterapico; tutto ciò, naturalmente, ha arricchito sempre di più l’esperienza dei clinici per la particolarità dei contenuti offerti da questi pazienti e per la risonanza che essi producono tanto sul versante relazionale, quanto su quello emotivo di chi si confronta con loro. Non a caso, precorrendo in maniera assolutamente originale le più recenti teorie neurobiologiche (Kapur et al., 2005), Jung si era reso conto di come i disturbi psicotici si caratterizzino per una notevole polarizza- zione sui più profondi temi antropologici ed esistenziali, la cui aumentata salienza sembra corrispondere ad una iperattività delle regioni sottocorticali (Silverstein, 2014).

Questo volume raccoglie, riveduti e arricchiti, i contributi presentati in occasione del Congresso SIPM Sez. Sicilia “Alle orgini della psicosi”, svoltosi a Messina nell’aprile del 2015. I lavori svolti hanno avuto, dunque, come tema cardine quello della psicosi; tale argomento è stato affrontato, studiato, considerato e dibattuto da molteplici punti di vista tra i quali è stato possibile trovare un significativo filo conduttore.

Per comprendere e conoscere una tematica psicopatologica comples- sa, come quella che questo libro affronta, occorre scandagliarla in tutti i suoi aspetti, da quelli facilmente visibili e superficiali a quelli più celati e profondi; parlare di psicosi, significa, quindi, parlare dei legami indissolubili che tali condizioni hanno con la personalità di un individuo (vedi Muscatello et al.), con le sue esperienze emotive e relazionali (vedi Ferraro et al.) e con tutto il suo bagaglio trans-personale e trans-generazionale (vedi Frigione) fatto di storie e, spesso, dinamiche familiari decisive (vedi Marchese et al.).

In una visione complessa e multiforme è importante considerare la relazione che intercorre tra psicosi ed altre manifestazioni psicopatologiche, quali condizioni dissociative (vedi Baldari) e, inoltre, il rapporto con fattori di rischio cruciali interni e/o esterni, quali, rispettivamente, possibili alterazioni di tipo neuropsicologico (vedi La Cascia et al.) o il consumo di sostanze di abuso (vedi Pomar et al.).

L’interesse della psichiatria e della psicologia clinica non può prescindere dalla considerazione del contesto socio-culturale in cui si manifestano le più svariate forme di psicosi, pertanto non bisogna avvalersi esclusivamente di contributi e studi di stampo prettamente teorico, ma è necessario comprendere i rapporti concreti che intercorrono tra le esperienze psicotiche e gli aspetti antropologici e culturali (vedi Inglese; vedi Guarneri e Pitti), rendendosi conto dell’impatto che tali patologie hanno sulla realtà contemporanea; impatto che, a sua volta, trova una rappresentazione tangibile in numerosi rifermenti della letteratura (vedi Furchì), in particolar modo quella post-moderna (vedi La Barbera e Taffaro), e del mondo cinematografico (vedi Inguglia).

L’approccio ai disturbi psicotici deve anche prevedere lo studio dei vissuti e della dimensione intrapsichica affinché l’insieme di queste conoscenze possano indicarci efficaci percorsi di cura e di recupero, perciò è fondamentale cercare di comprendere appieno, grazie alla disponibilità di diversi modelli e approcci teorici, le esperienze psicotiche (vedi Sartorio e Marinaro), facendo sì che tale comprensione possa essere uno spunto sostanziale utile al miglioramento progressivo della pratica clinica (vedi Rizzo e Mento), delle esperienze interne alle strutture residenziali (vedi Sideli et al.) e delle attività di riabilitazione (vedi Sartorio et al.).

Si potrebbe auspicare che l’insieme dei contributi contenuti in questo libro possa facilitare i professionisti della salute mentale ad assumere una visione multilaterale e poliedrica, ossia una visione capace di unire e intercorrelare gli aspetti più variegati che contribuiscono a determinare le condizioni psicotiche e che, spesso, ne indicano anche le vie di trattamento.

Novembre 2016
Daniele La Barbera

 

SOMMARIO

Daniele La Barbera
Introduzione

Luigi Baldari
Condizioni dissociative e psicosi

Daniele La Barbera, Luciana Taffaro
L’esperienza psicotica nella letteratura post-moderna da Philip K. Dick a Murakami Haruki

Francesco Furchì
La scissione: dai racconti di Poe a esempi tratti dalla clinica

Maurizio Guarneri e Gaetano Pitti
Le origini, la psicosi e la “soluzione integralista”

Maria Rosaria Anna Muscatello, Giuseppa Gallo, Viviana Carlotta, Manuela Crucitti
Le origini personologiche delle psicosi

Salvatore Inglese
La follia ricombinante. Riflessioni etnopsichiatriche sulle modalità transculturali di esistenza psicosica

Michele Inguglia
Cinema e psicoanalisi di gruppo. Funzionamento mentale psicotico di gruppo: “L’Onda”

Tiziana Frigione
Trans-personale e trans-generazionale nell’esperienza psicotica

Amelia Rizzo e Carmela Mento
Schizofrenia e Psicoterapia: focus sulla metodologia

Fulvio Marchese, Caterina La Cascia e Lucia Sideli
Patriarcato e Matriarcato sullo sfondo del processo psicotico

Laura Ferraro, Sonia Balatti, Fabio Seminerio e Daniele La Barbera
Il riconoscimento delle emozioni facciali all’esordio psicotico

Crocettarachele Sartorio e Anna Maria Marinaro
Le esperienze psicotiche: uno sguardo gestaltico

Caterina La Cascia, Giada Tripoli, Erika Loi e Lucia Sideli
Working memory e jumping to conclusions: possibile correlazione al primo episodio psicotico

Lucia Sideli, Antonio Francomano, Caterina La Cascia, Loredana Barrale, Carmela Teresi, Maristella Messina e Daniele La Barbera
Vita di comunità, emozioni e trame relazionali. Un’indagine qualitativa sulla vita quotidiana in Comunità Terapeutica Assistita

Marta Pomar, Alice Mulè, Daniele La Barbera
Cannabis e psicosi: un contributo di ricerca

Crocettarachele Sartorio, Caterina La Cascia, Antonio Francomano, Lucia Sideli, Daniele La Barbera
Il lavoro di rete in Riabilitazione Psichiatrica: appunti sul gruppo “Albatros”