Gli anni che seguirono la guerra mondiale furono molto difficili: Freud si trovò a gestire una delicata situazione finanziaria e nonostante le reiterate offerte di Jones di trasferirsi in Inghilterra così gli rispose: ”Starò al mio posto finché sarà ragionevole farlo”. 1
Comunque, tale possibilità, non era stata del tutto scartata, ed infatti, scrivendo ad Eitingon, il Maestro chiarirà il suo reale sentimento: ”Oggi ho fissato un insegnante per dare una spolveratina al mio inglese. Qui la situazione è disperata e senza dubbio rimarrà tale. Spero che l’Inghilterra permetterà l’entrata a degli ex nemici, quando avrò esaurito i miei risparmi, cioè fra 18 mesi circa. I miei due fratelli già si trovano sul suolo inglese: forse vi troverò posto anch’io.” 2
Circa le opportunità per un’ulteriore diffusione della psicoanalisi, la situazione non era semplice, visto che si era verificata la defezione di Alfred Adler, di Wilhelm Stekel e degli psicoanalisti svizzeri. Freud poté contare, inaspettattamente, sulla donazione dell’ungherese von Freund che gli consentì di poter fondare una casa editrice: L’Internationaler Psychoanalytischer Verlag. Freud coltivò l’idea che Budapest potesse diventare il polo principale dell’attività psicoanalitica, poiché il governo ungherese aveva promesso di organizzare un istituto e delle conferenze, e, aspetto non trascurabile, il fondo donato da von Freund era in giacenza a Budapest. Purtroppo gli avvenimenti politici mutarono la situazione: alla fine della guerra l’Ungheria divenne indipendente dall’Austria per poi cadere sotto il regime bolscevico, i rapporti con Vienna divennero impossibili tanto che per lungo tempo nessuna lettera riuscì a passare tra le due capitali. Intanto la classe medica non risparmiò a Freud ulteriori delusioni visto l’atteggiamento sempre più intriso di pregiudizi nei suoi confronti.
Nel 1919 venne organizzata la Società Britannica di Psicoanalisi che contava venti membri, ma le difficoltà per Jones di poter incontrare Freud risultarono enormi. Soltanto dopo tante richieste riuscì a far in modo che il Ministero dell’educazione si facesse garante della sua bona fides ma riuscì solo a raggiungere la Svizzera.
Il 15 marzo 1919 Jones giunse a Berna dove incontrò Otto Ranck e Hanns Sachs. Il 22 marzo, dopo un paio di giorni trascorsi a Lucerna, partirono per Zurigo dove tennero il 24 marzo 1919 un discorso presso la rinnovata Società Svizzera di Psicoanalisi.
Jones fece in modo di tornare in Svizzera in agosto grazie ad un permesso ottenuto per la sua qualifica di editore, ma gli venne vietato di raggiungere l’Austria e la Germania.
Riuscì comunque, grazie ad un ambasciatore austriaco presente a Berna, ad ottenere un salvacondotto per raggiungere Freud a Vienna. Trovò il Maestro incanutito e più magro, ma la lucidità mentale era integra e vivace come sempre. Durante il loro incontro ebbe anche occasione di rivedere Ferenczi, che da circa un anno non aveva incontrato Freud: fu dunque un’occasione proficua per uno scambio di notizie.
Jones si trattenne a Vienna una settimana e venne colta l’occasione per trattare dei progetti editoriali soprattutto con Rank, in più Freud propose a Ferenczi di trasferire a Jones la presidenza effettiva dell’Associazione Internazionale.
Fu nel corso di questi colloqui che Freud propose di invitare Eitingon a far parte del “Comitato” privato e, di comune accordo, fu chiesto ad Abraham di contattare Eitingon per ottenere il suo consenso. Pochi mesi dopo venne concessa la tradizionale insegna dell’anello. Nel maggio del 1920 Freud dette alla figlia Anna un anello simile e le sole altre donne che ricevettero tale onore furono Lou Salomè, Marie Bonaparte e la moglie di Jones.
Nel gennaio del 1920 due avvenimenti dolorosi colpirono Freud: la morte della figlia Sofia di ventisei anni che lasciava due bambini piccoli, e quella di von Freund.
Ferenczi si preoccupò molto per Freud ma ricevette le sue rassicurazioni attraverso queste righe: ”Lieber Freund,
Non si preoccupi di me. Sono esattamente lo stesso, se non per un maggiore senso di stanchezza. Il ferale avvenimento, per quanto doloroso, non è riuscito a sconvolgere il mio atteggiamento nei confronti della vita. Da anni ero preparato alla perdita dei miei figli, è avvenuta invece quella della figlia. Essendo profondamente irreligioso, non posso accusare nessuno e so che non v’è luogo dove indirizzare un lamento”. “Des Dienstes ewig gleichgestellte Uhr” (Il consueto giro di mansioni del soldato” Schiller, Die Piccolomini, atto I, scena 4) e la “Daseins süsse Gewohnheit” (“La dolce abitudine dell’esistenza” Goethe, Egmont, atto V, scena 3) fanno sì che le cose vadano avanti come prima. Nell’intimo posso rintracciare un sentimento di profonda ferita narcisistica che non può essere guarita. Mia moglie e Annerl sono terribilmente scosse, ma in modo più umano.”
Freud riuscì comunque a volgere il suo interesse all’apertura del nuovo Policlinico di Berlino, il 14 febbraio 1920, resa possibile da Eitingon. Naturalmente i membri della Società di Vienna vollero fare altrettanto, con l’apertura, il 22 maggio 1922, di una clinica dal nome di Ambulatorium.
Appena finita la guerra si cominciò a pensare ad un nuovo congresso internazionale con sede in Olanda.
Il IV Congresso Internazionale di Psicoanalisi si aprì l’8 settembre 1920, nel salone Luigi XV dell’edificio conosciuto come “Pulchri Studio”, e durò quattro giorni. Freud presentò una comunicazione intitolata “Supplementi alla teoria dei sogni”, Abraham una dal titolo “Manifestazioni del complesso di castrazione nella donna”, e quella di Ferenczi ebbe per titolo “Ulteriori sviluppi di una teoria attiva in psicoanalisi”.
Il Congresso fu un’occasione molto importante di confronto scientifico, visto che per anni era stato impossibile poter avere un qualsiasi contatto. Freud e la figlia avrebbero voluto visitare l’Inghilterra, ma poiché non fu possibile ottenere il permesso per Anna, che aveva destato dei sospetti solo perché durante la guerra si era trovata in Inghilterra, vennero accompagnati ad una visita molto particolareggiata dell’Olanda, da dove ripartirono il 28 settembre.
Come già accennato, la casa editrice “Internationaler Psychoanalytischer Verlag” i cui direttori furono Freud, Ferenczi, von Freund sostituito dopo la sua morte da Eitingon, e Rank, rappresentò per Freud l’espressione di quel forte desiderio di indipendenza che da tempo aveva maturato e profondamente desiderato. Il primo libro pubblicato nel maggio 1919 fu scritto da Abraham, Ferenczi, Ernst Simmel e Jones con il titolo “Psicoanalisi e nevrosi da guerra”. Durante i suoi venti anni di esistenza la Verlag pubblicò centocinquanta libri, la Raccolta delle Opere di Freud, e mantenne cinque riviste di psicoanalisi. La maggiore difficoltà fu quella economica: si dovette ricorrere spesso ad appelli periodici per ottenere il contributo dagli stessi psicoanalisti. Lo stesso Freud convogliò nel Verlag buona parte dei suoi proventi professionali.
Freud si occupò personalmente di due produzioni importanti: una del 1919 “Al di là del principio del piacere” esposta in sintesi il 16 giugno alla Società di Vienna, destando reazioni discordanti sulla parte che riguardava l’immortalità potenziale dei protozoi. Il secondo libro di questo periodo, “Psicologia di gruppo e analisi dell’Io” venne dato alla stampa il 28 marzo per poi essere pubblicato nell’agosto del 1921.
© Rossana Ceccarelli
Note:
1 Ernest Jones “Vita e opere di Freud, l’ultima fase 1919-1939” Il Saggiatore.
2 Ernest Jones “Vita e opere di Freud, l’ultima fase 1919-1939” Il Saggiatore.
La Dott.sa Rossana Ceccarelli è nata a Sora (FR) nel 1963. Testista Rorschach e psicoterapeuta di formazione micropsicoanalitica ha lavorato in un day Hospital psichiatrico dal 91 al 92 e quindi nel Servizio di Diagnosi e Cura dell’Ospedale di Frosinone. Ha svolto attività di ricerca dedicandosi in particolare allo studio psicodiagnostico di pazienti affetti da psoriasi e vitiligine e di pazienti sottoposti ad emodialisi.
Ha pubblicato lo studio “Day Hospital psichiatrico: l’intervento psicologico” sul Bollettino dell’Istituto Italiano di Micropsicoanalisi.
La Dott.ssa Rossana Ceccarelli si è spenta in Fiuggi il 18 settembre 2010.