L’influenza esercitata sul pensiero di Freud dai suoi maestri è stata un importante sentiero epistemologico, che ha coinvolto l’interesse di molti ricercatori. Alla domanda su chi siano stati i personaggi che, più di altri, ebbero maggiore peso spesso viene elencato un numero variabile di nomi, tra i quali non possono mancare Brücke, Charcot e Breuer e Fliess. (Sulloway, 1979). Una figura preminente sullo sfondo dei maestri di Freud è senz’altro quella del famoso fisiologo viennese Ernst Brücke. Costui, insieme ad altri scienziati, tra i quali Emil Du-Bois Reymond, Hermann Helmholtz e Carl Ludwig era riuscito, in un periodo che oltrepassa le due decadi, a portare la rivoluzione nella fisiologia tedesca. Siamo agli inizi degli anni 40 dell’Ottocento, e i primi tre di questo gruppo di giovani studenti stavano tentando di capovolgere il dominio della biologia vitalistica di allora, rappresentata dal loro maestro comune Johannes Muller. Emil Du-Bois Reymond riassume gli obiettivi fondamentali del programma formulato dal gruppo scrivendo ad un amico nel 1842, affermando di aver giurato, insieme a Brücke, che all’interno dell’organismo agiscono soltanto comuni forze chimico-fisiche. Quando non si trova altra spiegazione, è necessario ricorrere comunque al metodo fisico-matematico, oppure supporre dell’esistenza di meccanismi riducibili alla forza di attrazione e repulsione.
Tuttavia, un altro aspetto che si può desumere dai temi affrontati dal gruppo di ricercatori è che l’interesse per le funzioni superiori della mente, come avvicinato da Brücke, du-Bois Reymond e Helmholtz, così come anche da Ludwig quando, affrontano il tema dei sogni mediante il linguaggio della psicologia, non sia stato di tipo puramente “meccanico”.
La scuola di medicina di Helmholtz, dal nome del suo membro più illustre, fornisce al giovane Freud i primi passi nella sua formazione scientifica. Nel periodo tra il 1876 e il 1882, Freud pubblica una serie di articoli scientifici con il sostegno di Claus, ma soprattutto di Brücke (larve della lampreda, 1877a e 1878a; struttura delle gonadi dell’anguilla, 1877b; nuovo metodo di preparazione istologica dei tessuti nervosi in microscopia, 1879a; studio sulle cellule nervose del gambero di fiume, 1882a). Tutto lascia presagire che Freud riceverà il prossimo incarico di assistente proprio dello stesso Brücke.
Tuttavia, i due assistenti all’istituto di fisiologia erano relativamente giovani, essendo sia Sigmund Exner (1846 – 1926) sia Ernst Fleischl von Marxow (1846 – 1891) più anziani di Freud soltanto di una decina d’anni. La situazione all’interno dell’istituto di Brücke appare quindi bloccata, ma Freud sembra ignorarla. Soltanto nel 1882 Brücke stesso deve richiamare Freud sul rischio di evidenti difficoltà economiche se quest’ultimo dovesse insistere sulla carriera di biologo, invece di rivolgersi alla professione medica (Autobiografia, 1925).
Negli anni successivi Freud ottiene una borsa di studio a Parigi alla Salpetriere, da Jean Martin Charcot, proprio grazie all’intervento di Brücke (Jones, 1963 [1953], p. 110).
Freud stimerà il suo maestro per tutta la vita, ricevendone in cambio una grande considerazione, al punto da chiamare il suo terzogenito Ernst, proprio in onore di Brücke, “la personalità che più di ogni altra nella vita ha influito su di me” (1927, Opere, X, 419).
Un punto di svolta nella vita di Freud si può collocare nel giugno 1882, quando Brücke consiglia amichevolmente a Freud di pensare alla pratica medica, passati già tre semestri di pratica come assistente di laboratorio. Non è da sottovalutare un’altra ragione importante, oltre al consiglio del maestro, che orienta Freud verso la decisione di prepararsi alla pratica della medicina. Nella primavera del 1881 egli si innamora di Martha Bernays (1861-1951), e se vuole sposarsi senza attendere troppi anni, ha bisogno di guadagnare più di quanto gli offrirebbe un posto di ricercatore in biologia.
Siamo nella primavera del 1885 e nel frattempo i lavori di Freud continuano ad impressionare i suoi referenti, che apprezzano, tra gli altri, un caso di emorragia cerebrale e un articolo sugli usi medici della coca. Tale circostanza permette a Brücke, sostenuto anche da Meynert e Nothangel, di designare Freud come Privatdozent. È un titolo molto ambito, grazie al quale Freud può tenere lezioni sulle malattie del sistema nervoso, con l’esplicito proposito di seguire una prospettiva combinata anatomica, fisiologica e clinica (Bernfeld, 1944). L’approvazione dalla facoltà, nel luglio del 1885, viene confermata dal Ministero della pubblica istruzione nel settembre successivo.
Una tappa importante nella vita di Freud è segnata dalla richiesta di borsa di studio che l’Ospedale generale di Vienna riservava ai giovani assistenti (Sekundarärzte). Freud la ottiene dalla facoltà di medicina nel giugno 1885, annunciando di voler studiare con Charcot, a Parigi. Sarà l’intervento appassionato di Brücke a determinare la vittoria di Freud sull’altro candidato, come gli viene detto dall’amico Fleischl. La borsa di studi permette a Freud di soggiornare a Parigi dal mese di ottobre 1885 al febbraio 1886.
Ma l’influenza esercitata da Brücke non si limita solo a Freud, bensì anche alla formazione di Breuer nell’ambito della fisiologia, le cui ricerche forniranno una cornice concettuale per la teoria dell’isteria da entrambi presentata in seguito. In seguito, Brücke sceglie proprio Breuer come medico di famiglia.
Come ha dimostrato Peter Amacher (1965), sia l’Entwurf (1894) di Exner sia il Progetto di Freud manifestano stretti legami concettuali con le idee dei due insegnanti di Freud Brücke e Meynert. Come altri sforzi metapsicologici anteriori di Freud, la trattazione energetica del Progetto deve molto alla tradizione di Herbart e di Fechner.
C’è un episodio che può essere di aiuto nel descrivere quale fosse il clima respirato nelle aule e nei laboratori dell’università di Vienna, proprio nel periodo in cui Freud era negli anni di formazione. Come riferisce Ellenberger (1970), era raro che l’invidia professionale potesse degenerare in un conflitto aperto tra due professori della stessa università. È ciò che accadde
A proposito della polemica tra i due professori Hyrtl e Brücke dell’università di Vienna. Entrambi residenti presso l’Istituto di anatomia, Brücke al pianterreno e Hyrtl al piano superiore. Hyrtl, tra i maggiori anatomisti del tempo, ricco e altrettanto taccagno, era antipatico a tutti i colleghi. Brücke, un prussiano austero che odiava Vienna, a causa della sua severità eccessiva era odiato da molti studenti. Il conflitto tra Brücke e Hyrtl inizia quando il primo annuncia l’inizio di un corso di “anatomia superiore”, ovvero di istologia, che Hyrtl prende come un insulto personale. Quest’ultimo cerca di disturbare proprio quando Brücke ha ospiti. La ritorsione Brücke consiste nello spostare i cani privati del cibo per un esperimento, sotto le finestre di Hyrtl, sperando di disturbarlo. Contrariamente alle aspettative gli animali non perdono peso, poiché Hyrtl lancia pezzi di carne dalla finestra.
Eredità di Brücke
Date tali premesse, non è difficile comprendere l’importanza che ebbero i sei anni trascorsi nel laboratorio di Brücke, in Freud condusse ricerche di alto valore ma su soggetti limitati. L’anatomia del cervello era recente, ed ogni ricercatore diligente poteva fare scoperte. Effettivamente Freud prova tutti e tre i principali metodi usati: un’indagine stereotipica di nuovi casi con tecniche correnti; perfezionare una nuova tecnica (microtomo o agente colorante); concettualizzare nuove teorie (per esempio la teoria del neurone).
A differenza di Claus, Brücke gode della piena ammirazione da parte di Freud, il quale sostiene di sforzarsi di imitarlo, insieme agli altri assistenti. Nel gruppo dei collaboratori di Brücke c’è un’altra figura di spicco molto importante per la nascita della psicoanalisi, Joseph Breuer: un fisiologo di successo, ricco e colto, quattordici anni più anziano di Freud. Il legame tra Freud e Breuer assume i contorni di una filiazione paterna, con una frequentazione assidua anche nelle sfumature familiari.
Ma Brücke esercita su Freud un’ulteriore influenza, nel periodo in cui dal 1876 al 1882 quest’ultimo lavora nel laboratorio del maestro, risolvendo non pochi problemi complessi, come per esempio quelli del sistema nervoso.
Il “transfert”, lo spostamento di sentimenti, è sempre presente. Tra Brücke e Freud ci sono quarant’anni di differenza, esattamente come Jacob, il padre di questi. Ma Brücke egli non è il padre di Freud, di conseguenza la sua autorità su Freud non è conferita dalla nascita. Freud ha bisogno di una simile autorità nel momento critico in cui diventa un indagatore dei misteri dell’uomo. Jacob Freud e Brücke sono piuttosto diversi l’uno dall’altro: tanto gioviale e allegro ma anche compiacente alla ribellione il primo, quanto invece riservato, meticoloso e pedante il secondo. Jacob Freud ama la lettura mentre Brücke è un pittore di talento, con interessi estetici più che amatoriali. In molti tra coloro che hanno conosciuto Freud, concordano nel definire i suoi occhi penetranti e indagatori, simili a quelli di Brücke. Un particolare importante che entrerà nei sogni di Freud. Il cosiddetto sogno “Non vixit”, analizzato nell’Interpretazione dei sogni (1899), consente a Freud di annientare un rivale con uno “sguardo penetrante”. Grazie all’autoanalisi Freud raggiunge il ricordo deformato di un’esperienza reale in cui Brücke e non Freud il soggetto agente: “Brücke aveva scoperto che qualche volta ero arrivato in ritardo nel laboratorio degli studenti,” (Freud faceva il dimostratore). “Pertanto un giorno giunse al momento esatto dell’apertura e mi aspettò. Mi disse poche parole concise e pertinenti, ma quel che contava non furono le sue parole. Ciò che mi distrusse furono i suoi terribili occhi azzurri: davanti a quello sguardo scomparvi.” Freud prosegue: “Chiunque ricordi, gli occhi del grande maestro, (…) e abbia avuto l’occasione di vederlo arrabbiato, capirà facilmente le emozioni del giovane colpevole di allora”. Brücke trasmette a Freud l’ideale di una forte autodisciplina.
La filosofia della scienza adottata da Brücke è per Freud altrettanto formativa. Il positivista Brücke non rappresentava soltanto una scuola di pensiero quanto piuttosto un atteggiamento o nei confronti dell’uomo e della natura. C’era la speranza di introdurre le scienze naturali nell’indagine del pensiero umano. Nato nel secolo dei lumi, il positivismo prospera nel diciannovesimo secolo grazie ai successi della fisica, della chimica, dell’astronomia e della medicina. Brücke è il rappresentante più illustre a Vienna.
Brücke importa il suo stile scientifico da Berlino. Ancora studente, insieme al brillante collega Emil Du-Bois Reymond, trasferisce nella superstizione ogni forma di panteismo, di mistica della natura, o discorsi di forze occulte divine. Il vitalismo, allora in voga tra i naturalisti, scatenava forti polemiche. “Nell’organismo agiscono solo le comuni forze fisico-chimiche,” sostenevano. Tutti i fenomeni vanno affrontati solo con il “metodo fisico-matematico” oppure assumendo che esistono forze “nuove, insite nella materia”, esse devono essere “riducibili alle componenti dell’attrazione e della repulsione”. 1
Ai due ricercatori si aggiunge Hermann Helmholtz, la cui fama mondiale successiva, grazie alle sue indagini nei campo dell’ottica e dell’acustica, della termodinamica, della fisica e della biologia. Così, una volta completata la “scuola”, la sua rapida diffusione permette ai membri di occupare cattedre prestigiose nelle principali università, influenzando i contenuti delle riviste scientifiche, proprio nel periodo in cui Freud studia a Vienna.
Le tracce in Freud
Dopo il primo anno di università, Freud desidera trascorrere il semestre invernale a Berlino per frequentare le lezioni di Du Bois-Reymond, di Helmholtz e del famoso patologo Rudolf Virchow. Scrive a Silberstein di essere “contento come un bambino”, benché il progetto non andrà in porto. Ma potrà seguire le lezioni direttamente a Vienna. Nel 1874 Brücke espone i suoi principi in un corso pubblicato nel 1876 intitolato Vorlesungen über Physiologie (Lezioni di fisiologia). Il positivismo in medicina esprime il suo aspetto più materialistico: tutti i fenomeni naturali sono fenomeni di moto, come affermato da Brücke. In Freud questa visione della scienza derivata da Brücke sopravvive anche dopo il passaggio da una spiegazione fisiologica dei fatti mentali a una spiegazione psicologica. Dopo la morte di Helmholtz, Fliess regala a Freud i due volumi delle lezioni di Helmholtz. Freud applica i principi del suo maestro in modalità non previste o approvate da Brücke, tuttavia senza alcuna diminuzione del debito di riconoscenza di Freud nei suoi confronti. Freud nega alla psicoanalisi una propria visione del mondo, non facendo altro che tributare, un omaggio ai suoi maestri positivisti. “La psicoanalisi non ne ha bisogno,” scrive nel 1932. “Essa è una scienza e come tale è in grado di inserirsi in una visione scientifica del mondo.” La psicanalisi, come tutte le scienze, persegue la verità e lo smascheramento di ogni illusione, come avrebbe potuto affermare Brücke.
Le posizioni di Brücke e dei suoi colleghi si basavano sull’opera di Darwin. Pur godendo del sostegno di molte personalità, la sua teoria della selezione naturale è controversa, avvolta in un alone di innovazione pericolosa. Le cause nel cambiamento dell’ordine naturale degli esseri viventi non vanno attribuite ad una divinità remota, ma sono tutta opera di forze terrene in contrasto tra loro. Il Freud zoologo, nello studio della le gonadi delle anguille, insieme al Freud fisiologo alle prese con le cellule nervose del gambero, e infine il Freud psicologo che studia le emozioni dell’uomo stanno percorrendo il medesimo percorso. Freud contribuisce al grande sforzo collettivo volto al rintracciare le tracce dell’evoluzione, grazie al lavoro istologico sul sistema nervoso effettuato per Brücke. Di conseguenza Darwin sarà sempre “il grande Darwin”.
Nei primi lavori pubblicati da Freud, tra il 1877 e il 1883, viene dimostrata la presenza dei processi evoluzionistici nelle strutture nervose dei pesci, esaminati da Freud al microscopio. Questi lavori costituiscono il primo nucleo di idee che porteranno Freud abbozzare una psicologia scientifica, nel 1895. Non sembra lontana l’ipotesi che sia la mitologia del cervello di Meynert, sia la mitologia dell’energetica di Brücke e la combinazione di entrambe di Exner, condussero Freud a costruire il suo Progetto di una psicologia del 1895.
Quando nel 1891 von Waldeyer pubblica la sua teoria dei “neuroni”, le pionieristiche ricerche di Freud verranno del tutto ignorate. Scriverà Ernest Jones “Non fu questa la sola occasione, in cui mancò poco che Freud diventasse famoso fin da giovane, per non aver osato spingere il suo pensiero fino alle conclusioni logiche, che non erano molto lontane.”
Non sorprende quindi che la sua autoanalisi informi gli stessi sogni egli va interpretando. Sogna ad esempio che il “vecchio Brücke” gli ha assegnato lo strano compito di selezionare la parte inferiore del proprio corpo: è un sogno fortemente condensato, che Freud interpreta in riferimento alla propria autoanalisi, collegato com’è con la relazione dei sogni e con la scoperta delle proprie sensazioni sessuali infantili.
Alcune conclusioni possibili
Il concetto cardine attorno al quale si organizza l’influenza esercitata sul pensiero di Freud da parte di Brücke si può esprimere partendo dalla concezione della fisiologia quale estensione della fisica. Con le parole di Assoun (1976) si può chiarire meglio la dichiarazione: “Per Brücke, animatore della Società berlinese di fisica a partire dal 1845, la fisiologia è un’estensione della fisica e ha per oggetto particolari oggetti psicofisici, gli organismi, dotati di proprietà speciali, per es. la facoltà di assimilazione; la particolarità dell’oggetto, tuttavia, non impone di postulare una differenza di oggettività. Il fisiologo non è altro che il fisico degli organismi. Ciò che unifica questi campi è il principio di conservazione dell’energia, in virtù del quale ‘in ogni sistema isolato la somma delle forze resta costante’”.
Nel 1958, al “Mental Health Research Center di New York i lavori che percorrono in fondo la pista della confutazione critica producono “una vistosa letteratura interessata a storicizzare le derivazioni del freudismo, esplorando l’area del contesto culturale su cui Freud impiantò la teorizzazione psicoanalitica. (…) Cominciò così a serpeggiare tra lo schieramento psicoanalitico la parola fisicalismo, cominciarono a prendere corpo nei minuziosi ritratti di Bernfeld (1944) e Amacher (1965) personaggi come von Helmholtz, Brücke, Du Bois-Reymond, Exner, Ludwig, Meynert, che venivano a schierarsi, accanto ai più conosciuti Charcot e Bernheim, tra le file dei formatori di Freud.” (De Robertis, 1990)
© Alessandro Mura
Bibliografia
- Amacher P. (1965) Freud’s Neurological Education and its influence on Psychoanalitic Theory Psychol. Issues, vol. IV, n. 4, Monograph 16, Intern. Press, N.Y.
- Assoun P.L. (1976) Introduzione all’epistemologia freudiana. Theoria, Roma,1988.
- Bernfeld S. (1944) Freud’s earliest Theories and the School o Helmholtz Quart, 13, pp. 341-362.
- De Robertis D. (1990) La vocazione duale della psicoanalisi in Ricerca Psicoanalitica, Anno I, n. 1, 1990, pp. 13-22.
- Ellenberger H. (1970) La scoperta dell’inconscio, Voll. 2 Boringhieri Torino, 1976.
- Freud S. (1899) L’interpretazione dei sogni, Opere, vol. III, Torino, Bollati Boringhieri, 1980)
- Freud S. (1925) Autobiografia, Opere, vol. X, Torino, Bollati Boringhieri, 1980)
- Freud S. (1927) Autobiografia, Opere, vol. X, Torino, Bollati Boringhieri, 1980)
- Gay P. (1988) Una vita per i nostri tempi, Bompiani.
- Jones E. (1953) Vita e opere di Freud, Milano: Il Saggiatore, 1962-64 (3 voll.: 1. Gli anni della formazione e le grandi scoperte 1856-1900, 2: Gli anni della maturità 1901-1919, 3: L’ultima fase 1919-1939).
- Sulloway F. (1979) Freud biologo della psiche Feltrinelli, Milano, 1982.
Note:
1 – Il termine riduzionismo denota il processo consistente nel ridurre dati complessi a livelli di spiegazione scientifica più semplici. All’interno della biologia il riduzionismo ha l’ulteriore significato specifico di assegnare i fenomeni della vita alle categorie esplicative della fisica e della chimica. E in questo senso biologico specifico l’organismo in quanto riducibile la forza di attrazione e di repulsione che Du-Bois Reymond formulò nel 1842 il suo famoso impegno riduzionistico con Brücke. Un riduzionismo psicologico è un riduzionismo che cerca di ridurre fenomeni della psicologia alle categorie esplicative della biologia, le quali possono a loro volta essere ulteriormente ridotte.
Psicologo, psicoanalista, membro attivo della Società Internazionale di Micropsicoanalisi (S.I.M.) e dell’Istituto Svizzero di Micropsicoanalisi (I.S.M.). Prosegue la formazione presso la Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione (SIPRe – Istituto di Roma).
Psyc Psychologist, psychoanalyst, active member of the International Society of Micropsychoanalysis (S.I.M.) and of the Swiss Institute of Micropsychoanalysis (I.S.M.). He continued his training at the Italian Society of Psychoanalysis of the Relationship (SIPRe – Institute of Rome).
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