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La psicoanalisi di fronte ai comportamenti alimentari contemporanei | cur. Gioia Marzi – Quirino Zangrilli | Armando Editore

Il primo dato che salta agli occhi è che pur esistendo una base multifattoriale psico-organica nella genesi dei disturbi dell’alimentazione un ruolo preponderante viene svolto dallo psichismo inconscio, depositario delle memorie conflittuali delle esperienze traumatiche utero-infantili.
La complessa dinamica psico-somatica che esiste tra madre e figlio fin dai primi attimi del concepimento e che trova una ripetizione ed a volte un rinforzo nella fase orale dello sviluppo infantile produce un’impronta indelebile, basata su tracce traumatiche, che influenza l’habitus delle condotte di nutrimento dell’essere umano.
Il cibo assurge a valore di simbolo e spesso rappresenta, per spostamento, un conflitto irrisolvibile che si è strutturato a livello inconscio nella prima infanzia. Pur non escludendo varie dinamiche organiche multifattoriali gli studiosi intervenuti al Congresso sottolineano tutti la base psicodinamica che nutre i sintomi dei comportamenti psicopatologici alimentari.
Molto spesso i pazienti hanno subito abusi sessuali nel corso della loro infanzia o sono fissati a dinamiche edipiche incestuose non sufficientemente elaborate. Viene messo inoltre in luce il ruolo strategico del processo di individuazione e di scelta sessuale mettendo in risalto come spesso i pazienti che lamentano disturbi dell’alimentazione abbiano incontrato notevoli difficoltà nel processo defusionale dalla madre con una alterazione dei fisiologici processi di identificazione e di scelta d’oggetto con un marcato residuo del narcisismo primario.

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 Le origini del processo autistico negli organismi biologici.  Per una ipotesi interpretativa. 

Quindi di per sé la vita biologica è un equilibrio non sempre stabile fra le funzioni interne e l’ambiente esterno. La sindrome autistica presenta fra le sue caratteristiche un disequilibrio o comunque un’alterazione di questa capacità della vita di chiudere e aprire ovvero di regolare la relazione con l’ambiente esterno.

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Alcune considerazioni sul rapporto psicobiologico uomo-natura

La psicosomatica ci fa intravedere che l’interdipendenza tra lo psichico e il corporeo è più profondo di quanto possiamo supporre. La psiche e il corpo appaiono così totalmente interconnessi. […] La nostra esistenza è costituita da continui scambi d’informazioni tra la psiche e il corpo, sia in salute, sia nella malattia. In somma, la psicosomatica sottolinea la dimensione psicobiologica dell’essere umano.” Oggi dovrei aggiungere la dimensione della natura, dicendo che la nostra esistenza è costituita da continui scambi d’informazioni tra psiche, corpo e natura.

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Le difficolta’ nelle relazionali sentimentali: espressione polimorfa del tabu di toccare

L’uso degli strumenti di ingrandimento progressivo delle immagini, consente, talvolta, una più facile rottura del vecchio schema percettivo e la vera assimilazione di quelle informazioni rimaste “in ombra”, scisse, isolate. Il defluire dell’affetto investirà la rappresentazione che porterà la presa di coscienza dei contenuti inconsci che sostenevano l’allucinazione, cioè l’intoccabile, l’innominabile: il Tabù.

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Basi fetali della vita psichica

Questo articolo mira a richiamare l’attenzione sul fatto che certe tracce della vita intra-uterina si esprimono in modo fisiologico o patologico nell’adulto.
Oggi sappiamo che il feto prova delle sensazioni e che reagisce a certi stimoli; ci è ormai nota la sua capacità di memorizzare esperienze, così da costituire vissuti, che formano le basi ontogenetiche dell’inconscio. Ben conosciuti sono i vissuti simbiotici la cui riattivazione produce un senso di felicità, di leggerezza e di sicurezza. Partendo dai rivissuti, con la micropsicoanalisi, possiamo anche collegare certe manifestazioni d’angoscia a vissuti fetali di disagio o di rigetto. Così Fanti ha potuto ipotizzare l’esistenza nel feto di vere pulsioni aggressive e sessuali, che si organizzano in uno stadio evolutivo, da lui definito “stadio iniziatico”.
Le tracce della vita psichica del feto si analizzano più facilmente con le sedute lunghe di micropsicoanalisi, ma un tale lavoro è anche possibile in psicoterapia micropsicoanalitica.

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